mercoledì 4 novembre 2009

La pasta e ceci, spegni e lascia lì!

ceci


Poichè ieri non era proprio aria di zuppa abbiamo ripiegato sulla pizza! Abbiamo provato quella tonda della pizzeria nuova che ha aperto qui vicino, si chiama Pizza Magi e mi sembra proprio interessante, cioè non la tonda che era un po' biscottosa, ma quella al taglio che è prorpio buonissima, morbida e croccante, piena di bei buchetti, insomma come piace a me!
Ma torniamo ai ceci... visto che ieri non era giornata... si ripropone oggi!
Ieri mattina ho messo a mollo i ceci, poi la sera li ho scolati e li ho messi a cuocere in abbondante acqua salata. Non ci hanno messo neanche tanto, un'oretta ed erano teneri.
Poi sono rimasti lì nella loro acquetta tutta la notte ed oggi ho preso una bella cipolletta, l'ho fatta a fettine e l'ho messa ad imbiondire (ma che modo di dire è??) con un bel po' di olio ed una puntina di peperoncino. Una volta che è diventata bella tasparente e che ha impesttao di odore di cipolla tutta la dimora ho aggiunto metà dei ceci e li ho fatti un po' insaporire, nel frattempo con il fido minipimer dal ribalto facile, ho frullato l'altra metà dei ceci.
Poi ho preso l'acqua di cottura dei ceci e l'ho fatta un po' scaldare dopodichè l'ho aggiunta ai ceci ed ho aggiunto anche il purè (quello del minipimer), a questo punto si poteva anche aggiungere una bella patata lessa per dare morbidosità al tutto, ma io non ce l'avevo, quindi niente. Ho invece aggiunto un cucchiaio di concentrato di pomodoro che aggiunge un po' di colore ed un po' di sapore.
Allo stesso modo ero priva sia di salvia che di rosmarino... che paiono indispensabili per la cottura dei ceci, ora... io il rosmarino non è che lo ami tanto, spesso non lo digerisco neanche, la salvia invece... ne vado matta e secondo me ci stava benissimo (come nella pappa al pomodoro, l'ho già raccontata? mi sa di no!).
Vabbè questa zuppetta si ascia cuocere per un po' e poi si aggiunge un po' di pasta, ditali rigati, maltagliati, spaghetti spezzati (che orrore!), pasta mista (altra cosa che mi fa orrore), fettuccine e cose così, si fa cuocere fino a metà cottura e poi: spegni e lascia lì.
Che a casa dei miei è proprio un modo di dire... se la pasta è un po' troppo al dente che si fa? non è che aspetti un minuto, no! Spegni e lascia lì! C'è quest'idea che le cose vadano cucinate e poi abbiano bisogno di un po' di tempo per "assestarsi", per trovare un loro equilibrio, una loro perfezione. Come la pasta e fagioli, tu la fai, e poi la lasci lì, che diventa più densa e saporita. "Alla carabiniera" insomma, ma questo è un altro pezzo di lessico famigliare che manco sò da dove arriva. Ora googlo e vedo se è solo nostro o è diffuso!


No, niente, dev'essere un modo solo di casa mia!
Ancora de cosette sulla pasta e ceci, e sulle zuppe in generale, non ho messo le quantità perchè faccio a occhio e... non ci azzecco quasi mai: o troppo liquide, o troppo dense. Nel primo caso a furia di farla bollire mi si scuoce la psta, nel secondo, aggiungo in extremis del brodo caldo... ma non è la stessa cosa!

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